Carrara
Carrara,
città della Toscana, (comune
di 71 Kmq;ab 65400) in provincia
di Massa Carrara , a 7 Km dal capoluogo
Massa. Situata am 100 s.l.m. ai
piedi del versante tirrenico delle Alpi
Apuane, a circa 6 Km dal mare. Carrara
è considerata il principale centro
mondiale per la lavorazione e il commercio
del marmo.
Il Duomo (secc XI XIV), con facciata in
parte romanica e in parte gotica, è
il monumento più significativo
della città; interessanti sono
anche il battistero e le chiese di S.Giacomo,
di S.Francesco e del Carmine. Sulla bella
piazza Alberica si affacciano numerosi
palazzi con decorazioni barocche.
Nel cinquecentesco Palazzo Cybo-Malaspina
ha sede l'Accademia delle belle Arti con
annesse una Pinacoteca e una Gipsoteca.
( Enciclopedia Gloiler)
STORIA
Nei
tre bacini marmiferi di Torano, Miseglia
e
Colonnata, situati alle spalle di Carrara,
sono ancora visibili importanti testimonianze
archeologiche relative alla escavazione
romana del marmo apuano. Queste cave antiche
si sono conservate perché situate
in banchi ormai esauriti sin dal IV secolo
d.C. e, pertanto, non più utilizzati.
Ricerche effettuate negli ultimi anni
hanno permesso di identificare importanti
aree archeologiche nei siti di Mandria,
di Polvaccio nel bacino di Torano; in
quelli di Bocca di Canalgrande , Fantiscritti,
la Tagliata nel bacino di Miseglia; in
quelli di Bacchiotto, Fossacava, Calagio
nel bacino di Colonnata.Tra questi siti
i più importanti archeologicamente
sono quelli di Mandria, la Tagliata, Fossacava.
Quest'ultimo
sito è quanto rimane di una vera
e propria grande cava romana, sicuramente
attiva nel I secolo a.C.. La localizzazione
e lo studio di queste tracce di escavazione
hanno permesso di ricostruire le tecniche
estrattive usate dai Romani sulle Apuane
e la organizzazione del lavoro di cava
e di trasporto aI piano del marmo scavato
nel periodo compreso tra il l secolo a.C.
ed il IV d.C.
Essi
usavano una mano d'opera molto numerosa,
fornita in gran parte dal mondo servile,
ed una strumentazione piuttosto articolata
che comprendeva vari tipi di scalpello,
vari tipi di mazzuolo e mazza, nonché'
leve ed altri attrezzi, tutti in ferro.
lontre, sappiamo che i romani impiegavano
"machinae" piuttosto complesse per il
sollevamento e lo spostamento dei blocchi
suI piazzale di cava oltre alla "lizza"
che, praticamente, era un sistema di "scivolo
controllato" del blocco fino al punto
di carico.
Le
cave romane dell'area lunense, dal nome del centro urbano di luna che costituiva
la sede dei ceti dirigenti ed imprenditoriali, non impiegavano soltanto schiavi:
sono tramandati, infatti, da molte iscrizioni rinvenute nella zona delle cave
i nomi di numerosi tecnici che guidavano il lavoro di cava o controllavano la
produzione e la qualità'
dei marmi estratti. le qualità del tipo "bianco" furono senz'altro
le più note ed apprezzate
in epoca romana, esse erano impiegate soprattutto nella statuaria, nell'edilizia
pubblica,
sia i tipo religioso che civile, e nell'edilizia privata.
I
Romani, però, scavarono in questi bacini ed utilizzarono molti altri tipi
di marmo, dai bardigli, ai neri, ai venati e persino alcuni tipi di cipollino,
come e' testimoniato dalle campionature effettuate nei siti di sicura cavazione
romana, recentemente rilevati.
Pertanto,
e' possibile affermare che i bacini marmiferi
del carrarese fornirono, in epoca romana,
non solo un'enorme quantità di
marmo, ma anche una vasta e varia gamma
di qualità che si adattarono a
tutti gli usi di questo materiale.