UN VIAGGIO IN TRENO IN UN ALTRO MONDO
GLI INDIANI TARAHUMARAS
BARRANCA DEL COBRE

Sulle origini, tutt'oggi enigmatiche dei Tarahumara, si scontrano tre teorie. La più plausibile li fa discendere da un gruppo appartenente a una corrente migratoria uto-azteca, calata dal Nordamerica per insediarsi nelle valli del Messico intorno all'anno 1000. Un'altra ipotesi vede nei Tarahumara i discendenti dei soldati maya, sfuggiti a invasori non meglio precisati. Infine, i nativi stessi dicono di essersi stabiliti in queste valli in tempi remotissimi, e di aver appreso ogni conoscenza mediante la tradizione orale da popolazioni più antiche. Vi è una certezza tuttavia: parlano la lingua degli Aztechi.
Ma qualsiasi sia la verità storica, rimane intatto il fascino di questo popolo, e viene voglia di credere all'antica leggenda che ancora oggi è raccontata dagli anziani Tarahumara: "In questa terra si sono schiuse molte forme di vita, diverse dalle attuali. Si sono succedute molte razze. Prima che apparissero gli uomini attuali, il pianeta era popolato da giganti, che perirono tutti per non aver saputo mantenere l'equilibrio del mondo. Essi sono gli antenati che, pietrificati, sono diventati le nostre montagne"

Gli Indios Tarahumara sono una tribu che sceglie di vivere appartata dalla cultura occidentale.Vivono in forma primitiva e si alimentano principalmente di mais, fagioli e loro bestiame.In Inverno vivono in caverne e in Estate traslocano in piccole capanne di legno. 
Sono ottimi tessitori e producono capi di lana di disegno semplice però di eccellente qualità che danno caldo durante il rigido inverno nel loro canyon.
I Tarahmura - Come la maggio parte delle tribù native del nordamerica- hanno sofferto l'arrivo dei conqistadores. Benche non furono colpiti molto come altre tribu dal vaiolo e altre malattie europee, molti Tarahumaras sofrono di tubercolosi, e la loro vita media è generalmente molto corta.
I Missionari Gesuiti li hanno aiutati ad alleviare gli effetti delle malattie e li hanno motivati perche i loro biambini frequentino la scuola. ci sono tour disponibili da Creel che portano ad una Missione gesuita e a una caverna
Tarahumara. Questi tour ti possono dare quantomeno una idea della cultura Tarahumara.
D'accordo con la leggenda degli abitanti ancestrali della Sierra, il mondo fu creato per Rayenari (Dio Sole) e Metzaka (Dio Luna). In suo onore nel presente, essi ballano, sacrificano animali e bevono "tesguino". Durante le loro feste e celebrazioni magico-religiose i Rarámuri sogliono bere grandi quantità di tesquino, una specie di birra ottenuta dal mais, la cui assunzione in questi contesti è d'obbligo per consolidare il senso di aggregazione comunitaria, ed a cui associano l'uso del peyote. La bevanda è considerata un dono del dio Onoruame, il 'dispensatore della vita' che a volte viene identificato con il sole, che nella mitologia indiana volle insegnarne la preparazione ai Rarámuri affinché potessero rallegrarsi nelle loro feste. Il consumo individuale di tesquino durante le cerimonie è elevatissimo, se si pensa che 30 partecipanti possono arrivare a berne una quantità tra pari a 150-180 litri.
La dove la Sierra Madre Occidentale diventa scarpata e irregolare, vivono i Tarahumara — che si chiamano cosi come i Rarámuri (piedi rapidi). La attività piu importante tra loro è la coltivazione del mais ,dei fagioli e alcuni allevano bestiame.
Data la fragilità della loro economia alcuni cercano lavoro nelle segherie.
La vita di questo gruppo è cambiata; Gli antichi Rarámuri avevano una dieta bilanciata, oltre a consumare frutta e vegetali e cacciavano animali. Nel presente, la industrializzazione e i suoi prodotti non gli danno gli ingredienti nutrizionali necessari alla loro dieta.

Oggi i, i Tarahumara costituiscono il gruppo indigeno più grande dello stato di Chihuahua. Il loro numero varía da 50,000 a 75,000 gia che è difficile determinarlo in maniera precisa, vista la inaccessibilità delle montagne e le carenze dei mezzi di comunicazione.
I Tarahumara sono distribuiti nelle municipalità di Guerrero, Bocoyna, Ocampo, Uruachi, Chinipas, Guazapares, Urique, Morelos, Batopilas, Guadalupe e Calvo, Balleza, Rosario, Nonoava, San Francisco de Borja e Carichi. Le regioni montagnose si dividono in due grandi regioni chiamate Alta e Bassa Tarahumara.
Alla prima corrisponde la parte dominata dalla Sierra Madre Occidentale, e alla seconda, la parte ovest della stessa Sierra, includendo la zona dei canyon nelle terre calde dello stato. Gli uomini sono slanciati con forte muscolatura e sono conosciuti come i migliori corridori di lunga distanza
. Le donne sono più basse , con viso ovale, occhi neri a mandorla e naso dritto. gli uomini vestono una bandana sulla testa conosciuta come "kowera", huaraches, e camicia larga. Le donne usano una gonna ampia e blusa larga; i capelli li coprono generalmente con uno sciale e portano una cintura aggiustata come "pukera". La loro lingua è dolce e abbondante di parole che fanno riferimento ai loro costumi e dintorni con frasi amabili come : "Te saludo, como la paloma que gorjea y te deseo salud y felicidad a tí y a los que amas".(" Ti saluto come la colomba che gorgheggia e desidero salute e felicità per te e per chi ami") Ogni casa ha un cuore e nelle pentole cucinano il mais e i fagioli che conservano durante la stagione. Tra i Tarahumara, tutto è pertinente di tutti; la proprieta privata non esiste, per cui spartiscono cibo e abitazioni.
Nominano un Governatore — un uomo che si distingue per il suo servizio agli altri e per la sua intelligenza — che elegge i "gobernadorcillos": sacerdoti, shamani e saggi. Questi vanno per i villaggi predicando l'orgoglio di essere Rarámuri,i costumi e la morale che si deve osservare; funzionano come giudici dei problemi che si presentano e sono a carico delle preghiere .

Feste e cerimonie:

Nelle feste e cerimonie nella gran maggioranza dei posti sono usati liquori commerciali, pero il gruppo più antico elabora le proprie bevande rituali. Tra iTarahumara del Nordest, c'e una birra di mais chiamata "tesguino" (batari).
In quanto alle stoffe esistono una grande varietà di "sarapes" di bei tessuti e semplici disegni, che si vedono sulle spalle dei nativi. Gli scialli Tarahumara son pesanti e di tessuto aspro in colori naturali, la maggiorparte senza addobbi e si distinguono per la bellezza particolare derivata dalla loro tessitura e semplicità. Una relazione simile a quella dei "compari" esiste tra i Tarahumara, pero i partecipanti sono chiamati «morawas» in luogo di "compari" che nella loro lingua significa la unione di due persone che anno concordato reciprocamente. Quando i beni son il bestiame, il "comprador" e il "vendedor" si toccano reciprocamente l' uomo diciendo "Dio abbia cura morawa". E quando un morawa visita un altro, l' invitato riceverà l'onore di sedersi in uno sgabello di pelle di capra, in un posto preferibilmente vicino al fuoco. Esiste sempre un enorme grado di riservatezza tra i due sessi. Tra i Tarahumara, un uomo che fa visita a casa di un amico deve annunciare la sua presenza prima di arrivare alla porta di casa, e se la donna è sola, lui non entrerà ed anzi resterà a distanza. A meno che esista una relazione molto stretta , gli uomini e le donne si parlano l'un altro solo quando è strettamente necessario , sempre ad una distanza rispettosa e senza guardarsi in volto.

Link sui Tarahumara:

http://www.tarahumara.org.mx

http://www.mexicoscoppercanyon.com

IL PEYOTE
Sulle tracce del Fungo Divino


Succulenta che presenta un marcato rigonfiamento della radice, lunga e conica,con fusto sporgente di poco dal terreno. Costituita, generalmente, da 8-10 costepoco sporgenti e arrotondate (si possono trovare esemplari con 5-8 coste), ricoperte da piccoli tubercoli ed attraversate longitudinalmente da piccoli solchi. Una delle caratteristiche morfologiche più evidenti è la presenza di ciuffetti lanosi nel punto apicale, costituito da peli lunghi e di colore bianco-grigio; solo le giovani piantine presentano delle piccole spine. Rispetto alle piccole dimensioni della pianta i fiori si presentano larghi alcuni centimetri e di colore rosa tenue; spuntano al centro della massa lanosa. La riproduzione da semi, anche se è possibile osservare dei getti all'altezza del colletto, si presenta difficile a causa della bassa germinabilità degli stessi. Per quanto concerne la diffusione geografica si tratta di una pianta propria dell'America meriodionale, più precisamente delle zone di Mirando City, Texas, Zapata. La coltivazione domestica non richiede particolari cure o attenzioni se non quelle prestate a tutte le succulente.Approfonditi studi sulla morfologia, inclusi alcuni esami al microscopio, hanno fornito molte informazioni circa l'evoluzione e le relazioni esistenti tra i cactus. In particolare l'analisi delle parti costituenti le piante, siano esse riproduttive o vegetative ha permesso di stabilire che la Lophophora appartiene ad un genere distinto suddiviso in due specie:

Lophophora diffusa.
Lophophora Williamsi.

Questa succulenta è una specie assai singolare, che vive in colonie e affiora appena dal terreno nel quale affonda un lungo fittone. Chi non conoscendola la notasse per la prima volta non rimarrebbe certo colpito da questa pianta piuttosto insignificante sia nella forma che nella modesta fioritura di color rosa biancastro. Tuttavia, nonostante le apparenze, questa cactacea rarissima in Europa ha goduto e gode tuttora di privilegi addirittura divini. Le tribù dei nativi d'America scoprirono che l'ingestione della polpa succosa, provocava negli individui uno stato di ebrezza dando sensazioni fantastiche e visioni di colori meravigliosi, la scomparsa dello stimolo della fame, della sete e della stanchezza e quindi finirono con l'attribuire alla pianta una natura divina al punto da dedicarele un rito particolare. La presenza di alcaloidi ed in particolare della mescalina (una vera e propria sostanza allucinogenza) spiega scientificamente gli effetti allucinogeni che si ottengono consumando questa specie.

http://www.mondospinoso.it/peyote.html

A partire dall'arrivo dei primi europei nel nuovo mondo, la peyote è stata oggetto di numerose controversie, soppressioni e persecuzioni. "Condannata" dai conquistatori spagnoli per il suo "inganno satanico" ed attaccata più di recente dai governi e gruppi religiosi, questa pianta ha continuato a svolgere una "funzione divina" presso gli indiani del Messico diffondendosi notevolmente, negli ultimi cento anni, presso le tribù del Nord America.
La diffusione del culto della peyote costituisce un capitolo affascinante della storia del Nuovo Mondo e una sfida per antropologi, psicologi e botanici che, continuano a studiare la pianta ed i suoi elementi in connessione con gli affari derivanti dal suo commercio. Noi potremmo definire questo piccolo e affascinante cactus il prototipo degli allucinogeni del Nuovo Mondo. La peyote fu una delle prime piante ad essere scoperta dagli europei e senza dubbio la più spettacolare " visione" per i conquistatori spagnoli.
Ma quanto è vecchio il culto della peyote?
Il primo missionario spagnolo Fra Bernardino de Sahagùn stimò, sulla base di alcuni eventi storici registrati nelle discendenze indiane, che la peyote era conosciuta presso i Chichimeca e Toltec già da 1800 anni prima dell'arrivo degli europei.
Questo significa che la "pianta divina" del Messico ha una storia che dura da 2000 anni. In seguito Carl Lumholtz, un etologista danese che per primo studiò gli indiani di Chihuahua, affermò che il culto della peyote era molto più vecchio. Egli dimostrò, infatti, che un simbolo raffigurante una peyote ed usato dagli Indiani Tarahumara, durante una cerimonia religiosa, compariva in antichi rituali, scolpiti nella roccia, scoperti in CentroAmerica.
Recentemente, scoperte archeologiche in alcune cave del Texas hanno portato alla luce, in un contesto di cerimonie religiose, esemplari di peyote, avvalorando in questo modo la tesi che il culto della peyote risalirebbe a più di 3000 anni fa.
Nel XVII secolo i gesuiti spagnoli constatarono che gli indiani Messicani usavano la peyote come medicina, la impiegavano per i riti magici (stregoneria) e per le cerimonie in genere; quando l'effetto allucinogeno raggiungeva il culmine chi era sotto l'effetto delle sostanze contenute nella pianta, parlava di orribili visioni. Padre Andrea Perez, che trascorse 16 anni presso queste tribù, nei suoi racconti scriveva che la peyote era abitualmente bevuta, ma il suo uso come medicina era proibito e punito in quanto collegato a riti tribali durante i quali, attraverso "diaboliche fantasie", si cercava di contattare gli spiriti malvagi .
Molto interessante fu un manuale pubblicato nel 1760 da un prete vicino a San Antonio, Texas, contenente molte domande poste a componenti delle tribù del luogo. Durante il percorso della conversione alcune di queste domande riguardavano la peyote o il culto di essa:
Hai mai mangiato carne umana? Hai mai mangiato peyote? Hai mai succhiato sangue di altre persone?
Hai mai interpretato sogni? Hai mai bevuto la peyote o l'hai data da bere ad altri?
Le ultime notizie europee circa questo sacro cactus sono quelle di Fra Bernardino, vissuto dal 1499 al 1590, che dedicò gran parte della sua vita agli indiani del Mexico. Fra Bernardino scriveva per i posteri: << C'è un'altra erba che sembra tunas (si suppone Opuntia).
E' chiamata peyotl.
E' bianca. Si trova a Nord e tutti coloro che la mangiano o la bevono hanno delle visioni tremende e ridicole. Questa intossicazione dura due o tre giorni e poi finisce. E' un cibo comune presso i Chihuahua, dà loro coraggio per combattere e li protegge da tutti i pericoli.>>. Non si sa comunque se i Chihuahua furono i primi a scoprire le proprietà allucinogene della peyote. Alcuni ricercatori credono che gli Indiani Tarahumara, vivendo in regioni dove le peyote abbondano furono i primi a sperimentare l'effetto allucinogeno di questa pianta e a tramandarlo poi ad altre tribù.

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